I ricercatori Lucio Antonio Palin e Christian Salerno commentano, con i presidente dell’Ordne dei medici Pier Gorgio Fossale e il presidente della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) Ezio Barasolo i primi risultati emersi dalla ricerca epidemiologica compiuta in due aree specifiche della città: una periferica a ridosso delle colture agricole, l’altra in peno centro, quella della Ztl (zona a traffico limitato). In estrema sintesi, nella zona periferica è stato riscontrato un rischio maggiore d contrarre i tumori causati a esposizione del pesticidi, mentre nell’area Ztl c’è un incremento generico di contrarre malattie (non necessariamente oncologiche) che possono condurre anche alla morte. I due ricercatori hanno comunque messo in luce un punto cruciale: che occorre un’adesione assai maggiore della popolazione alla ricerca (svolta tramite questionari) per ottenere dati più attendibili.
Ecco il comunicato che porta le firme di Pal, Salerno, Fossale e Barasolo
“La conclusione di questa quarta ricerca epidemiologica nella Città di Vercelli ci aiuta a conoscere
sempre più la condizione e la relazione tra l’ ambiente e il nostro livello di salute e benessere.
Studi precedenti avevano indicato coesistere in alcune zone cittadine delle situazioni particolari
ambientali e sanitarie nelle comunità meritevoli di attenzioni.
A Vercelli, analogamente ad altre realtà ad elevato rapporto abitativo, esistono contesti di divario
sociale e disparità di salute tra i residenti; nel precedente rapporto, i ricercatori Lucio Antonio Palin
e Christian Salerno, hanno avuto occasione di segnalare delle disuguaglianze tra i vari quartieri e
di osservare incidenze di patologie tumorali e cronico-degenerative maggiori in certi luoghi rispetto
ad altri. Da queste indicazioni, LILT e Ordine dei Medici, hanno affidato ai due ricercatori questo
nuovo incarico di disamina delle cause prevalenti di mortalità e malattie in due realtà differenti
all’interno di Vercelli quali, la zona centro, nota come anche zona a traffico limitato ZTL, rispetto
ad una area periferica, A, molto vicinale a colture risicole soggette a periodici interventi con
fitofarmaci. Tale opzione è associata ad un’incidenza maggiore di malati e di morti nella zona
A periferica rispetto alla ZTL dove sussistono probabilmente fattori di rischio differenti e diversi tra
cui ad esempio i diserbanti che vengono dispersi sulle coltivazioni prossime alle abitazioni civili di
questa zona, A.
Per meglio dirimere e conoscere i potenziali rischi e individuare alcune possibili relazioni causa
effetto nelle due comunità, si è avviato un intervento epidemiologico retrospettico specifico e
mirato denominato caso-controllo, con elaborazioni statistiche di analisi multivariate sulle risposte
ottenute da un questionario consegnato nelle due zone cittadine.
Sintetizzando i risultati di valutazione delle differenze di salute tra i due gruppi, si è visto tra gli
esposti della zona A, l’esistenza di un rischio maggiore di malattia/morte per alcune neoplasie in
letteratura associate a esposizione a pesticidi ; inoltre per il totale dei tumori si è notato un eccesso
nel genere femminile.
Viceversa per la ZTL appare un incremento di rischio per il totale cause (oncologiche e non ); si
sono evidenziati altri rischi nella Zona A ma non vengono qui riportati in quanto, a causa
dell’esiguità numerica dei questionari raccolti, non hanno avuto una conferma statisticamente
significativa e potrebbero essere indotti dal caso.
A differenza delle ricerche passate, tali dati sono stati elaborati considerandovi una buona parte
dei fattori di rischio che potrebbero concorrere nell’insorgenza della malattia come abuso di fumo
e/o alcool, dieta, attività fisica ed eventuali occupazioni pericolose.
Tali esiti, seppur interessanti e verosimili in termini di rischio ambientale, a nostro parere, dovranno
esser riconfermati con uno studio analogo ma di maggiore adesione della popolazione verso i questionari. Per acquisire gli incrementi informativi necessari, si dovrebbero attivare degli incontri
preliminari di sensibilizzazione per la prevenzione e lo studio che riguarda e interessa tutta la comunità; si spera di discutere di tali interventi operativi anche con i rappresentanti del Comune di
Vercelli all’interno dell’appena costituito Osservatorio Socio Ambientale Vercellese (OSAV) per i
temi ambientali e sanitari per una durata di tre anni.
La questione centrale del nostro studio è stata legata principalmente all’esposizione involontaria
di pesticidi e danni conseguenti nella zona A rispetto alla zona ZTL centrale esente; questo può
dipendere compatibilmente con gli eventi di trattamento delle colture data la reale possibilità di
ricadute ed esposizioni involontarie di composti chimici pericolosi sulle comunità. Non si può
escludere che vi possano esistere altre situazioni di esposizione e/o contatto in altri ambiti urbani. Solamente con precisi interventi e indicazioni si possono migliorare il benessere e la qualità di vita
delle persone in realtà pericolose al fine di limitare e prevenire contatti con fattori di rischio
chimico a comprovata pericolosità”.