La rinegoziazione dei mutui contrati dal Comune con la Cassa depositi e prestiti, che era oggetto di uno dei due unici punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale che si è svolto in data 23 novembre, è passata con i voti della maggioranza (16, sindaco compreso) e con quello del consigliere comunale di minoranza del Gruppo Vercelli Amica Maurizio Randazzo. Il Gruppo SiAmo Vercelli ha sostenuto, per bocca di Gialuca Zanoni, la tesi principale del “no”, facendo notare come questa procedura, spostando di sei-dieci anni più in là la scadenza dei muti (quelli da estinguere nel 2024 slittano al 2034, quelli che dovevano scadere 2034 passano al 2040) il Comune si troverà di fronte a 5 milioni di debiti in più. Stefano Pasquino ha dichiarato: ” Sono contrario ad aumentare i debiti per le future generazioni, questa amministrazione non ha un programma ma pensa solo a fare cassa. Invito l’amministrazione a migliorare i possibili risparmi. Oltre 7 mesi or sono ho presentato una interrogazione che non ha mai avuto risposta sul mancato funzionamento dell’impianto fotovoltaio della struttura exIPAI che porterebbe un notevole risparmio sulla bolletta energetica del Comune di Vercelli. Per questi motivi il mio voto sarà contarrio”.
L’esito del voto è stato così il seguente: 17 sì (il sindaco Forte, Pd, Cambia Vercelli, Sinistra e Voce Libera e Vercelli Amica ), 8 no (SiAmo Vercelli, Ketty Politi di Forza Ialia e Stefano Pasquino di Italia Unica), 2 astenuti (Gianni Marino di Forza Italia e Alessandro Stecco di Lega Nord), mentre Adriano Brusco, del Movimento 5 Stelle non ha preso parte alla votazione. Il dato più interessante è il voto di Randazzo che, pure, nella famosa conferenza stampa con il suo capogruppo Demaria (oggi assente), aveva criticato pesantemente l’operato della maggioranza. Ma Randazzo ha sempre sostenuto che egli avrebbe votato secondo coscienza, non per partito preso, le proposte della giunta, accendendo il semaforo verde verso quelle che, a suo avviso, fanno il bene della città, e bocciando le altre.