Dopo la fuga di UBS e HSBC è la volta di NISSAN.
La data in cui la Brexit sarà una raltà si avvicina sempre più.
Sempre più aziende sono in procinto di lasciare il Regno Unito, l’ultimo campanello di allarme arriva dalla Nissan, la casa automobilistica giapponese ha avvisato il governo che una “hard Brexit” creerebbe gravi disfunzioni alla sua attività produttiva che impiega 8 mila operai e altri 30 mila lavoratori della catena di approvvigionamento.
Il rischio di un vero e proprio esodo delle imprese è ormai all’orizzonte. La Uniliver sta pianificando di trasferire il suo quartiere generale da Londra a Rotterdam, Deutsche Bank avrebbe già deciso di trasferire tre quarti circa dei propri 600 miliardi di euro di capitale da Londra alla sede centrale di Francoforte. Ubs, la maggior banca svizzera, ha comunicato che sposterà la sua base europea da Londra a Francoforte e lo stesso farà Hsbc che si trasferirà a Parigi.
Ma non solo i servizi finanziari pensano di lasciare Londra, anche le grandi industrie, tra queste il gigante dell’aereospaziale europeo Airbus che ha comunicato di voler trasferire la sua produzione in Cina o Stati Uniti, mettendo a rischio il lavoro di 14 mila dipendenti e 110 mila lavoratori dell’indotto. Anche le case automobilistiche come la Rolls-Royce e Jaguar stanno pensando al traslocco.