Leggendo le dichiarazioni del Comitato “NoInc” costituito a Vercelli negli scorsi giorni, di cui fa parte il Sindaco Maura Forte, appare chiaro che la politica vercellese non abbia letto i documenti che circolano sui tavoli dove si prendono le decisioni, tavoli controllati dal Partito Democratico a livello comunale, regionale e nazionale. Il Governo intende realizzare in Piemonte un termovalorizzatore per smaltire 150mila tonnellate annue di rifiuti. Renzi è giunto a queste conclusioni dopo il censimento della capacità di smaltimento dei rifiuti a livello nazionale, a cui hanno collaborato le Regioni. Nonostante la chiusura dell’inceneritore di Vercelli, nell’ambito Ato 1 è indicato l’inceneritore di Vercelli a pagina 69 del Piano Regionale rifiuti! Chi professionalmente smaltisce i rifiuti attribuisce grande valore alle aree che ospitano impianti di smaltimento, perché i cittadini hanno già “digerito” di vivere vicino ad essi. Vercelli è in prima fila perché ospita un inceneritore dagli anni 70 ed è un crocevia autostradale e ferroviario strategico. In Regione lo sanno. Anche le Provincie che comporranno il nuovo ATO 1 – e decideranno dove piazzare il nuovo inceneritore voluto dal Governo – lo sanno bene. IREN ha detto che il nuovo termovalorizzatore non è nei piani industriali fino al 2020. La società è indebitata e al momento nessuna banca gli farebbe “credito” per una operazione simile. Il piano nazionale per i termovalorizzatori, però, viaggerà con la logica dei General Contractors (come la TAV) e sarà garantito finanziariamente dallo Stato. IREN nel 2020 potrebbe candidarsi per costruire il secondo termovalorizzatore piemontese. Con la fusione delle due ATENA voluta dal Consiglio Comunale di Vercelli, il vecchio inceneritore di proprietà di ATENA Patrimonio è tornato a ATENA SpA. La Società lo eredita con l’obbligo di bonificare il sito. Se IREN scala ATENA diventando il socio di maggioranza (come il piano aziendale prevede) si ritroverà il problema da risolvere. A quel punto le possibilità sono due: 1) aprire un contenzioso con il Comune – sfruttando la vecchia lettera in cui il Sindaco Bagnasco attestava che l’obbligo di bonifica spetta al Comune di Vercelli, 2) bonificare il sito costruendoci sopra la nuova macchina da 150mila tonnellate voluta dal Governo. Il 4 settembre i consiglieri comunali Alessandro Stecco (Lega Nord) e Michelangelo Catricalà (M5S) hanno presentato una proposta di delibera, sottoscritta anche di Maurizio Randazzo (VercelliAmica) e Stefano Pasquino (Italia Unica), «affinché la Città di Vercelli modifichi lo Statuto, inserendo un apposito comma nell’Articolo 1 che decreti che la Città è contraria a futuri inceneritori o termovalorizzatori».
«Il nostro territorio e la nostra popolazione hanno già pagato un pesante dazio – affermano i consiglieri – e stanno tutt’ora pagando in termini di salute, alla luce di quanto fino a ora pare emergere dai dati Arpa e dalla recente audizione della V Commissione dei di un esperto dell’Università del Piemonte Orientale. Riteniamo che la nostra città, che peraltro aderisce al Progetto Rifiuti Zero, non debba più in alcun modo essere interessata all’utilizzo di impianti che possano comportare dubbi, più che fondati, sulla salute dei cittadini. Auspichiamo che tutti i consiglieri appoggino questa proposta, fatta nell’interesse della comunità».
LA STAMPA “A forno spento, tutti d’accordo “Diciamo no a nuovi inceneritori” 07/09/2015