Coerentemente con il mandato conferito dai nostri elettori, in assenza di comunicazioni ufficiali di revoca del consiglio comunale odierno, abbiamo ritenuto opportuno nell’interesse della città di partecipare al consiglio comunale al fine di deliberare su argomenti indispensabili per gestire al meglio le risorse economiche con la discussione del bilancio.
Prendiamo atto che il consiglio comunale non si è svolto per la mancanza del numero legale dei presenti in aula.
Riteniamo tale episodio pregiudizievole per il bene dei cittadini vercellesi perché a nostro modesto parere, la pendenza di un procedimento giuridico al TAR non deve compromettere l’attività del consiglio comunale e la discussione sul bilancio.
Maurizio Randazzo Stefano Pasquino
Foto e Fonte: infovercelli24.it
Ennesimo consiglio comunale: dell’assurdo
PRESENTI IN AULA NASO (PRESIDENTE) PIU’ PASQUINO, RANDAZZO, MALINVERNI – LE OPPOSIZIONI: ASPETTIAMO IL TAR
Consiglio comunale dell’assurdo, l’ennesimo.
Surroghe-non surroghe, apertura del consiglio a 11 o apertura del consiglio a 14? Dimissioni ancora. La gente fa fatica a raccapezzarsi.
Comunque. Il consiglio sul bilancio è saltato. In aula, oltre al consigliere anziano Naso, solo altre tre persone: Malinverni di Forza Italia, Randazzo e Pasquino di Vercelli Amica.
Mezza mattinata persa insomma.
“Ma sarebbe stato inutile partecipare ai lavori” dice il capogruppo di SiAmoVercelli, Zanoni. Che spiega: “Sulle surroghe e sull’apertura del consiglio a 11 oppure a 14 il Tar ha fatto sapere che si esprimerà entro i prossimi 9 giorni. Possiamo ipotizzare tre risposte. La meno probabile è che il Tar dica: è una questione politica, sbrigatevela voi. Oppure il Tar può dire che si può procedere con le surroghe e con l’apertura dei lavori a 11, in questo caso l’amministrazione Forte va avanti, sostituendo i consiglieri dimissinari. Ma, terza possibile risposta, il Tar potrebbe anche dire che non si poteva aprire con 11, in questo caso, tra dieci giorni, la maggioranza ha i numeri per mandare a casa Maura Forte”.
“Bisogna attendere che i giudici facciano il loro lavoro. Oggi, noi, abbiamo preferito evitare forzature. Posso, semmai, sottolineare positivamente il fatto che il Tar, decidendo di pronunciarsi in tempi brevi, dia molta importanza a quanto avviene a Vercelli. Ribadisco: oggi non si sarebbe mandato a casa nessuno” puntualizza Stecco, della Lega.
“In ogni caso Giunta e sindaco dovrebbe dimettersi. Le dimissioni della consigliera Marcon dimostrano solo che questa maggioranza è sempre più assottigliata” dice Prencipe, di Forza Italia.
Ma c’è stato da parte del sindaco un tentativo di coinvolgere forze dell’opposizione – eccezion fatta per SiAmoVercelli, per Cinquestelle, e per la Lega – in un governo della città fino alla fine del mandato?
Prencipe dice: “Incontri con esponenti della minoranza…”
(“Non con noi” interrompono Zanoni e Catricalà)
“…. possono anche esserci stati – dice il coordinatore di Forza Italia – Non con il sottoscritto”, precisa. Per Forza Italia questa amministrazione deve dimettersi”.
Le dichiarazioni di Prencipe, Catricalà, Zanoni sono state rese alla fine del consiglio che non si è svolto. Per la prima volta, l’opposizione incontra i giornalisti monca di una forza politica: Vercelli Amica, infatti, non c’era. Creando anche un certo imbarazzo nella minoranza. E su Vercelli Amica va annotato questo: mentre Randazzo e Pasquino decidevano di rispondere sì all’appello del segretario comunale, Pavia, Demaria rimaneva tra il pubblico, composto da giornalisti ed esponenti di Forza Italia, SiAmoVercelli, Cinquestelle. Difficile decifrare il tutto.