Dopo la fuga di UBS e HSBC è la volta di NISSAN. La data in cui la Brexit sarà una raltà si avvicina sempre più. Sempre più aziende sono in procinto di lasciare il Regno Unito, l’ultimo campanello di allarme arriva dalla Nissan, la casa automobilistica giapponese ha avvisato il governo che una “hard Brexit”
A poco più di due anni dal referendum in cui è prevalsa la volontà di uscire dall’Europa, la Gran Bretagna è in preda a una crisi politica che non le permette di svolgere un divorzio indolore dalla Ue. Personalmente ho manifestato a Londra con i comitati VOTE REMAIN, ho cercato di dare una lettura controcorrente
Luigi Di Maio va sostenendo, in questi giorni, che non conviene più uscire dall’Unione europea perché si è affievolito il predominio germano-francese (più che franco-tedesco: mettiamo le cose in ordine di importanza) sull’Europa. Ma è proprio così? Per farsi un’idea sull’attuale situazione dell’Unione europea e sugli effetti che la Brexit sta avendo e che avrà
Una lettura controcorrente della Brexit e dello stato di (non) avanzamento del processo di integrazione europea da cui emerge la distanza sempre più marcata tra popoli ed “esperti” e tra cittadini ed establishment. E’ questo uno degli aspetti di maggior interesse del libro dal titolo “Brexit. La sfida – Il ritorno delle nazioni e della
Con la presentazione del libro di Daniele Capezzone “Brexit. La sfida. Il ritorno delle nazioni e della questione tedesca”, in due orari lo stesso giorno, venerdì 17 novembre, prima a Torino alle 17.30 al Museo Pietro Micca di via Guicciardini 37, e poi alle 20.45 a Ivrea nella Sinagoga Antica in via Quattro Martiri 20,
L’opinione pubblica britannica è spaccata in due: secondo i sondaggi più recenti il 41% è per il divorzio dall’Unione europea, il 40% vuole rimanere, il 18% è indeciso. Repubblica elenca le conseguenze possibili di una uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea: L’IRLANDA del Nord indice un referendum per la secessione, lascia la Gran Bretagn ae