“Lo studio di fattibilità complessivo dell’intera “Area Strategica Montefibre”, presentato martedì 4 febbraio 2017 in V Commissione Ambiente, è un documento di circa 400 pagine che i componenti della V Commissione non hanno potuto consultare. Stefano Pasquino Presidente pro tempore della V Commissione ha richiesto ufficialmente i documenti che oggi 11 febbraio 2017 non sono stati ancora consegnati ma solo resi disponibili dal 10 febbraio 2017 presso gli uffici comunali.
Il Comune di Vercelli annuncia, tramite un comunicato, importanti novità riguardo al progetto di riqualificazione dell’area ex Montefibre. L’amministrazione del capoluogo evidenzia inoltre che la sicurezza ambientale del luogo sarà garantita dal Comune; quella dell’aspetto ambientale è infatti parte dello Studio di fattibilità del progetto. A preoccupare era in particolare la falda dell’intera area e del relativo superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione.
A riguardo, il comunicato prosegue: “I risultati della campagna di monitoraggio della falda dell’intera area strategica Montefibre condotta nel gennaio 2015 in realtà non hanno confermato il quadro ambientale emerso nel 2010. Poichè la campagna di monitoraggio di gennaio 2015 non ha evidenziato alcuna situazione di contaminazione da idrocarburi totali (dati verificati da n. 2 laboratori accreditati da Accredia), si può concludere che allo stato attuale la falda non pone alcun tipo di vincolo all’eventuale destinazione di alcuni ambiti dell’area ex-Montefibre ad uso di tipo residenziale”.
Stefano Pasquino di Vercelli Amica ha dichiarato: “Se veramente alcuni limiti massimi di Legge che erano superati da alcuni elementi inquinanti come: benzo pirene, benzo fluorantene, benzo antracene, ecc… oggi sono rientrati, non capisco perchè non si possa accedere alla documentazione in tempi che permettano la valutazione, inoltre sarebbe opportuno una verifica da parte dell’ Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA), ente specificatamente preposto alla tutela dell’ambiente. Non dimentichiamo che l’area Montefibre/Chatillon al pari di altre zone cittadine è da considerarsi dal punto di vista epidemiologico e ambientale molto complessa sia alla luce della non indifferente estensione che l’ex complesso industriale rappresenta, per la stretta vicinanza a complessi residenziali. Infine, nel sito o nei suoi pressi, c’è da considerare l’eventuale esistenza di materiale chimico esausto derivato dalle lavorazioni industriali di cui il sito era dedito occuparsi. Inoltre come detto in Commissione, è ora che il Comune si occupi anche degli orti che sono sulle sponde del Sesia dove era collocata una discarica degli scarti industriali, applicando il principio di precauzione con analisi di alcuni ortaggi come richiesto per l’area Ex Sambonet”.