Samuel Paty , 47 anni, padre di due bambini, era un insegnante di storia e geografia alla Scuola media di Parigi;
Venerdì 16 ottobre, con un gesto premeditato e preparato su istigazione di alcuni adulti, è stato ucciso in modo orribile, decapitato, da un suo allievo perché aveva mostrato in classe le vignette di Charlie Hebdo sul profeta Maometto.
Non è assurdo che al giorno d’oggi una persona, in Francia o in un altro Paese europeo, possa morire per la libertà?
Nell’era del Covid, sotto l’ombra nera del contagio che miete innumerevoli vittime, si può morire anche per la Libertà di opinione e di stampa.
Il Presidente Macron ha commentato a caldo quest’orrendo assassinio, dicendo che l’insegnante è stato ucciso “perché insegnava la libertà di credere e non credere”.
Paty, che amava il suo mestiere, inteso come professione perché “credeva a quel che faceva”, ha avuto il “il coraggio di insegnare la libertà”.
Vercelli, 10 novembre 2020
Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia presso il Comune di Vercelli
ORDINE DEL GIORNO
Oggetto: Condanna del terrorismo islamista e difesa della libertà di espressione
Numerosi episodi di violenza di matrice islamista continuano ad insanguinare l’Europa e il mondo intero: da ultimi l’orrenda decapitazione del professor Samuel Paty avvenuta in Francia e l’attacco terroristico avvenuto a Vienna.
Premesso
che la convivenza pacifica tra religioni diverse e popolazioni di origini etniche differenti va favorita ed incoraggiata sulle basi di reciproco rispetto ed accettazione reciproca delle differenze medesime;
posto il fatto che
la civiltà occidentale nel suo complesso promuove, tutela e difende l’esercizio della libertà in ogni campo ed in particolare nel campo religioso, culturale ed artistico;
preso atto che
molti dei gesti terroristici posti in essere da appartenenti a gruppi fondamentalisti islamici sono rivolti a colpire la libertà di espressione, di insegnamento e/o di satira;
ritenuto che
fenomeni di intolleranza e di violenza non possono mai essere sottovalutati, vanno condannati con ferma intransigenza e che tali medesimi fenomeni rischiano di minare progressivamente la strada verso una serena convivenza tra identità religiose, culturali ed etniche diverse,
si invitano il Sindaco di Vercelli e la Giunta
- a valutare l’opportunità di valorizzare al meglio – anche all’interno della nostra comunità cittadina – le possibilità di dialogo con le comunità islamiche presenti sul territorio;
- a valutare il coinvolgimento di studenti di ogni ordine e grado a percorsi di approfondimento e dibattito su temi di carattere religioso, filosofico, storico e giuridico sull’identità occidentale e sull’importanza fondamentale della tutela della libertà di espressione;
- a valutare la possibilità di intitolare una via, una piazza o uno spazio pubblico cittadino al professor Samuel Paty, decapitato per aver promosso momenti di riflessione scolastica sui temi della libertà di espressione.
Stefano Pasquino Martina Miazzone Simone Boglietti