I vercellesi dovranno imparare a convivere con le telecamere posizionate sui semafori di corso Salamano e viale Rimembranza, i due occhi elettronici in grado di catturare gli automobilisti che superano l’incrocio con il semaforo rosso, o chi, magari inavvertitamente, supera anche di pochi centimetri la striscia bianca d’arresto. Nell’ultimo Consiglio comunale non è passata la mozione presentata dalla minoranza che invitava l’amministrazione nel posizionare sul semaforo un countdown in grado di mostrare al guidatore i secondi rimanenti del «giallo».
La mozione si basava su precisi numeri: al semaforo di viale Rimembranza, il secondo che ha visto la comparsa del sistema di rilevazione delle infrazioni «T-Xroad» dopo corso Salamano, il numero di multe assegnate per aver superato la linea di arresto è superiore al numero delle multe date per passaggio con il rosso. Sono infatti 722 contro le 648, nel periodo tra novembre 2017 e metà maggio 2018, per un totale di 1370 sanzioni. Il verbale consiste in 53 euro di multa (di cui 27 euro di notifica) e due punti decurtati sulla patente. Da qui nasce la proposta di mettere un conto alla rovescia sul giallo degli impianti semaforici, partendo dai due in questione e allargando il discorso agli altri impianti della città, in modo che il guidatore non incorra in sorprese. E inserendo un tempo residuo anche nei semafori dedicati a pedoni e biciclette.
«Non siamo contrari al countdown – ha risposto invece la sindaca Maura Forte -; non è un’idea sbagliata, ma si potrebbe integrare nella nuova programmazione dei sistemi semaforici della città, dato che molti semafori sono vecchi». In pratica: aspettiamo di cambiare gli impianti, valutiamo insieme ai tecnici, e vediamo che cosa offre il mercato quando sarà ora, «perché magari esistono dispositivi con il countdown già integrato». Sempre in tema sicurezza, il portavoce del M5S ha ricordato alla sindaca e all’assessore Nulli Rosso che in via Lagrangia, prima di sbucare su corso Italia, manca il semaforo dei pedoni. Sul tema interviene anche uno dei firmatari, Enrico Demaria: «I vercellesi pazientino, ancora poco meno di un anno e poi interverremmo chiudendo questo allucinante bancomat truffaldino ai loro danni escogitato non per la sicurezza stradale, ma per fare cassa».