Con la nuova Legge di stabilità appena approvata, il Governo va a toccare anche le pensioni. In pratica, chi ha deciso di investire la propria liquidazione nei fondi pensione, chi ha lasciato il Tfr in azienda e chi vuole di avere il Tfr in busta paga vedrà aumentare la tassazione sui rendimenti, senza via di scampo. In questo modo, il Governo cambia le carte in tavola a partita in corso: un atteggiamento che riteniamo inammissibile.
Per dire no a tutti questi aumenti, abbiamo organizzato una petizione. Firma anche tu, più siamo e più contiamo!
Cosa cambia per i contribuenti
La nuova Legge di stabilità mira a fare cassa, toccando – tra le altre – anche le pensioni. Nessuno è escluso, dal momento che coinvolge un po’ tutti i lavoratori:
- Chi ha deciso di investire la sua liquidazione (il Tfr) nei fondi pensione, vedrà la tassazione sui rendimenti aumentare dall’11% del 2013 fino al 20%
- Se invece hai lasciato il Tfr in azienda, vedrai aumentare la tassazione sulla rivalutazione dall’11 al 17%
- Chi deciderà di avere il Tfr in busta paga, invece, vedrà quest’ultimo tassato con un’aliquota che sarà quella marginale Irpef, al minimo pari al 23%, senza le agevolazioni attualmente previste.
Cresce la sfiducia verso la previdenza integrativa
In pratica, chi ha investito nei fondi pensione non può uscirne, se non in rari casi. L’aumento della tassazione dei fondi pensione, inoltre, viola i principi dello Statuto del contribuente, perché è retroattivo (a partire dal 1° gennaio 2014). E, come se non bastasse, questi aumenti creano ancora più sfiducia nei confronti di un sistema, quello della previdenza integrativa, necessario per il nostro futuro.
Verso pensioni sempre più basse
Le pensioni pubbliche saranno sempre più basse e potranno essere anche solo il 60% dell’ultimo stipendio. Tra qualche anno, perciò, ci saranno sempre più pensionati con pensioni sempre più basse. Una povertà diffusa che avrà elevati costi sociali. Proprio per questo motivo, tutte le forme di risparmio ai fini di previdenza complementare dovrebbero essere sostenute e non penalizzate, come invece stanno mostrando le direzioni prese dall’attuale Governo.