FIRMA A VERCELLI SABATO 1 FEBBRAIO 2014
DALLE ORE 15.00 ALLE ORE 19.00
Piazza Cavour – portici Libreria Mondadori
800.000 giocatori a rischio dipendenza (erano 590.000 cinque anni fa)
Oltre 88 miliardi giocati nel 2013: il gioco d’azzardo è la 3ˆ industria italiana, vale il 3% del PIL nazionale, il 15% del mercato europeo, oltre il 4,4% del mercato mondiale
Il gioco d’azzardo può essere molto pericoloso, può portare alla dipendenza in pochissimo tempo.
Un giocatore dipendente non può più fare a meno di giocare: gioca e perde i suoi risparmi e quelli della famiglia, con gravi problemi nelle famiglie e nelle comunità.
Il giocatore dipendente si indebita, spesso finisce nelle mani degli usurai, spesso finisce per rubare i soldi necessari per giocare.
È NECESSARIA UNA NUOVA LEGGE PER
PROTEGGERE LE PERSONE PIÙ FRAGILI E CURARE
CHI È DIPENDENTE DAL GIOCO
Far conoscere i rischi del gioco, impedire realmente l’accesso al gioco ai minorenni, curare i giocatori patologici, dare assistenza psicologica ai familiari, pagare i debiti più gravi causati dal gioco patologico.
DARE POTERI AI SINDACI
I Sindaci devono poter autorizzare l’apertura di sale da gioco e l’installazione di apparecchi per il gioco, e avere finanziamenti per attività formative e culturali per la prevenzione dal gioco.
CONTRASTARE DAVVERO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE E L’EVASIONE FISCALE
Escludere dalle concessioni del gioco chi è incriminato di appartenenza mafiosa; conoscere i nomi di chi finanzia il gioco; tracciare tutti i flussi finanziari, identificare i clienti che compiono operazioni sensibili, istituire registri delle scommesse e dei concorsi pronostici.
DEFINIRE I LUOGHI DEL GIOCO E LE CARATTERISTICHE DEI GIOCHI
Giocare d’azzardo solo nelle sale gioco autorizzate con legge apposita; regolare la durata delle giocate, il costo di ogni partita e la vincita massima delle giocate.
RECUPERARE I FINANZIAMENTI NECESSARI PER LE CURE, LA PREVENZIONE, LA RICERCA
Destinare percentuali del fatturato, dei premi non riscossi e delle multe per la cura, la prevenzione, la formazione e la ricerca; tassare le società del gioco come tutte le altre imprese; contrastare realmente l’evasione fiscale e tributaria, imporre sanzioni più aspre a chi non rispetta le norme.