Vercelli Amica (foto: Randazzo, Pasquino, De Maria), dopo l’approvazione della mozione che impegna il Comune alla realizzazione di un piano acustico, approvazione avvenuta nell’ultimo consiglio di lunedì, torna a polemizzare sul voto del Pd a tale risoluzione che si è espresso in modo contrario fino all’ultimo.
“Durante la seduta del Consiglio comunale di lunedì, una parte consistente della maggioranza di sinistra ha detto “no” alla proposta, contenuta in una mozione, del gruppo Vercelli Amica di dotare finalmente la città di un piano acustico, allineandosi a quanto hanno fatto o stanno facendo numerosi Comuni in Piemonte e in tutt’Italia – spiegano in un comunicato da Vercelli Amica – Tutto ciò per tutelare i cittadini contro la nociva esposizione al rumore ambientale che ogni anno, secondo la stima dell’Organizzazione mondiale della sanità, causa, in Europa, 1,6 milioni di anni di vita persi per ischemia cardiaca, ritardo cognitivo nei bambini, disturbi del sonno, acufeni, oppure per “annoyance”. Il no del sindaco Forte e di molti consiglieri di maggioranza è stato motivato dall’osservazione che a Vercelli ci sono già la zonizzazione acustica, legata al piano regolatore, e un regolamento di polizia urbana che, in tredici articoli, tratta questo problema”.
“Abbiamo fatto notare – proseguono – che né la zonizzazione né il regolamento di polizia municipale indicano livelli precisi di tollerabilità dei rumori (fissati invece nei piani acustici) e che quindi, paradossalmente, volendo riferirsi semplicemente alla legge quando nazionale del 1995, oggi, per fare un esempio, tutti i concerti serali in piazza Cavour sarebbero illegali, perché è evidente che tutti superano il differenziale di 3 decibel tollerato dalla legge-quadro tra l’assenza di eventi e l’evento. I concerti, in piazza Cavour e altrove, si fanno lo stesso perché tutti chiudono più di un occhio. Ma potrebbe accadere che un cittadino spazientito si rivolga all’Arpa per le misurazioni, e allora, come abbiamo cercato di spiegare vanamente al sindaco, né in piazza Cavour né altrove potrebbero più svolgersi concerti o iniziative musicali varie all’aperto in città. L’unico sistema per derogare ai tre decibel in più che non si possono superare di sera (di giorno sono cinque) è quello di dotarsi appunto di un piano acustico che fissi le emissioni sonore massime nelle varie aree della città adibite agli spettacoli musicali. Ciò verrebbe incontro sia le esigenze dei cittadini, spesso vessati da operatori del suono dilettanti, che sparano decibel insopportabili sino a tarda notte, sia agli stessi organizzatori degli eventi che saprebbero qual è la soglia da non superare (di solito si va dai 60 agli 80 decibel), e ci si adeguerebbero. Insomma, la mozione di Vercelli Amica chiedeva di studiare e imporre regole, a vantaggio di tutti (per quanto riguarda la musica, ma delle altre, innumerevoli, fonti di rumore: dai cantieri, al traffico, dagli allarmi alle campane), tuttavia il Pd non ha voluto saperne, nonostante gli sia stato ricordato che il piano acustico modello per tutt’Italia è stato varato a Torino nel 2006 dal sindaco Chiamparino, oggi presidente della Regione. Tetragoni, molti consiglieri di maggioranza hanno continuato a sostenere che il piano da noi proposto era inutile. Chissà se andranno a raccontarlo a Chiamparino”.
“Nonostante questa incredibile chiusura mentale (no alle regole, no alla tutela della salute dei cittadini, no a Chiamparino) la nostra mozione è poi passata ugualmente grazie ai voti dei consiglieri di Forza Italia, di SiAmo Vercelli e del Movimento 5 Stelle, che ringraziamo, e all’astensione determinante dei consiglieri di maggioranza Massa, Comella e Capra, che evidentemente non prendono ordini di scuderia. Ora la giunta dovrà varare il piano acustico. Qualora non lo facesse, ci rivolgeremo al prefetto Maria Rosa Trio, la quale, per appurare l’importanza di un piano acustico per la città, non dovrà fare altro che rivolgersi alla sua vice vicaria, Raffaella Attianese la quale, con lungimiranza, da commissario del Comune, ritenendo evidentemente che fosse utile, lo varò nel 2012 a Trino”.
Stefano Pasquino
Enrico De Maria
Maurizio Randazzo