
Una provincia ancora in difficoltà, che manifesta segnali di sofferenza su più fronti: dall’occupazione giovanile alla riduzione della base imprenditoriale, per arrivare a un lieve, ma costante, calo della popolazione. Sono segnali non proprio incoraggianti quelli diffusi dalla Camera di Commercio in occasione della XIII Giornata sull’Economia, indetta a livello nazionale dal sistema camerale. “Nel vercellese – fa notare il presidente dell’ente, Pier Benedetto Francesce – continua la contrazione della base imprenditoriale, permane il ridimensionamento dell’occupazione con un tasso di disoccupazione totale dell’11,1% poco al di sotto del picco toccato nel 2013, con un preoccupante dato del 37,5% per la fascia giovanile. Per uscire da questa situazione dobbiamo prendere atto di una realtà incontestabile: se non ci sono aziende, non c’è nemmeno il lavoro. Se le aziende non vengono aiutate a crescere, difficilmente si riuscirà a immaginare un futuro per le nuove generazioni”.
Se il Piemonte piange, Vercelli non ride di certo, soprattutto sul versante delle opportunità per i più giovani. Il tasso di disoccupazione del 37,5% della fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni è un dato che, sebbene sia la di sotto della media piemontese, deve far riflettere sulle politiche imprenditoriali per il medio e lungo termine.
POPOLAZIONE
I dati provvisori, aggiornati a novembre 2014, dicono che la popolazione residente in provincia di Vercelli è pari a 176.170 abitanti, in flessione rispetto al 21013: la contrazione di 127 unità è stata provocata in particolar modo dal valore negativo del saldo naturale, che non è stato compensato da un cospicuo aumento del saldo migratorio.
Le aziende presenti in provincia, al 31 dicembre 2014, erano 16.927, il 33% delle quali operanti nel settore commercio e turismo, il 17% nelle costruzioni, il 19% negli altri servizi, il 14% nell’agricoltura e l’11% nell’industria. Nel corso del 2014 si sono iscritte alla Camera di Commercio 921 impresen e hanno cessato la loro attività 1.254 (cin un saldo negativo di 333 unità, al netto delle cessazioni di ufficio). Una erosione che ha interessato tutti i principali comparti produttivi.
INTERSCAMBIO COMMERCIALE
L’internazionalizzazione costituisce sempre più un’importante scelta strategica adottata dalle imprese alla ricerca di nuove opportunità di mercato, offerte dai Paesi a elevato potenziale di sviluppo. Nel corso del 2014, il valore delle esportazioni della provincia di Vercelli ha superato la quota di 1,8 miliardi di euro, realizzando una variazione del +1,8% rispetto all’anno precedente.
Per quanto concerne la composizione per macrosettore, l’export vercellese spicca per il prevalere dell’industria metalmeccanica ed elettronica che rappresenta il 35,1% rispetto al totale delle esportazioni provinciali, seguita dal sistema moda con una quota del 31,3% sul totale export. A seguire nella graduatoria, si posiziona la chimica, gomma e plastica e l’alimentare che compongono, rispettivamente il 17,1% e il 10,9% rispetto al complesso dell’export provinciale.
Per quanto concerne i mercati di sbocco, il bacino dell’UE 28 si conferma la destinazione principale delle esportazioni vercellesi, attirando il 53,2% delle vendite all’estero, con un incremento del 4,5% rispetto al 2013. In tale ambito la Francia si è confermata il principale mercato di riferimento, seppure con un lieve calo dello -0,6%, seguito dalla Germania, con un aumento della quota export del 5,7%. Terza destinazione privilegiata il Regno Unito, sostanzialmente attestato sui valori 2013, quarto mercato UE la Spagna con un incremento dei volumi export del 16,1%. Le vendite all’estero dirette ai partner extra-Ue 28 nei dodici mesi del 2014 hanno registrato invece un calo dell’1,2%. Nel continente americano le buone performance ottenute in Nord America, dove gli USA costituiscono tradizionalmente la prima destinazione delle merci vercellesi, vengono vanificate dal calo di mercati certamente secondari ma con un certo peso come Messico e Brasile, dove la contrazione ha superato il 30%. I recenti problemi legati alle sanzioni alla Russia hanno penalizzato un mercato che negli ultimi anni aveva fatto registrare volumi in crescita. Anche la vicina Svizzera, tradizionalmente uno dei partner commerciali più importanti, ha contribuito al dato negativo per i mercati extra UE28 con un calo di oltre l’11%.
FONTE: www.infovercelli24.it