Dopo quello di Trino, che ha restituito i primi, eclatanti risultati, arriva anche a Vercelli uno studio epidemiologico per analizzare lo stato di salute dei cittadini. Il progetto si propone di capire negli anni il grado di incidenza di alcuni fattori come il lavoro svolto, lo stile di vita, la zona della città in cui si abita, sull’insorgenza di malattie gravi e di altre patologie. Lo studio, che si avvale anche in questo caso dei ricercatori Christian Salerno e Lucio Antonio Palin, si basa sulla collaborazione diretta della popolazione: nelle scorse settimane sono stati distribuiti circa 2500 questionari ai residenti della Ztl (Zona a traffico limitato) e della zona intorno all’ipermercato Bennet, che ora dovranno restituirli seguendo le precise istruzioni ricevute in allegato al documento da compilare. Finanziano le ricerche la sezione cittadina della Lilt (Lega italiana lotta ai tumori), presieduta da Ezio Barasolo, e l’Ordine dei medici della provincia, presieduto da Pier Giorgio Fossale.
Pesticidi nel mirino
L’aver identificato in passato differenti malattie tra i residenti nell’area compresa tra via Manzone e via Juvarra, rispetto agli abitanti attorno alla Ztl, ha indotto i ricercatori ad attivare opportuni metodi di approfondimento, controllo e verifica. Sotto la lente d’ingrandimento la vicinanza delle case alle risaie, che nel periodo di crescita del riso vengono irrorate con i pesticidi. «Ci sono ragioni particolari per le quali chi abita vicino alle coltivazioni presenti incidenze maggiori di danni tumorali e cronico-degenerativi di chi invece risiede nel centro città? – si chiedono Palin e Salerno -. Esistono aspetti sociali, occupazionali, economiche, culturali o di stili di vita particolari che possano giustificare l’incidenza delle malattie?». Lo studio, attraverso cinquanta domande di vario genere, cercherà di identificare fattori di rischio e di ricollegarli alle possibili cause. Tra i quesiti, la sede del lavoro svolto, l’attività fisica praticata, le cause di decesso dei parenti, la dieta seguita, il mezzo con cui si va al lavoro. A Trino, dopo due anni dall’inaugurazione dell’Osservatorio socio economico, sono arrivati i primi risultati: dall’analisi dei dati è emerso che esiste un correlazione tra l’insorgenza di tumori e malattie cardiocircolatorie e l’attività che la ex fonderia Prolafer ha svolto tra il ’59 e il ’92.
Fonte: LA STAMPA 03/01/2016