In un’interrogazione di Vercelli Amica, Forza Italia, Lega Nord e Italia Unica l’appello al Comune per fare chiarezza sulla situazione dell’area espositiva di San Marco, da mesi inutilizzata.
In che condizioni si trova la sede espositiva di piazzetta San Marco e la ex chiesa omonima, sulle cui pareti erano stati rinvenuti affreschi risalenti anche al ‘400. E se sia vero che i recenti eventi atmosferici abbiano addirittura portato a piovere all’interno dei locali. Lo chiedono in una interrogazione al Sindaco i consiglieri comunali dei Gruppi Vercelli Amica, Forza Italia, Lega Nord e Italia Unica. “Da quando si è conclusa (6 luglio 2014) l’ultima grande mostra in Arca, quella su Kandinsky, realizzata dalla scorsa amministrazione comunale, la sede espositiva di piazzetta San Marco non è più stata utilizzata – spiegano i consiglieri nel documento protocollato in Comune – e si è anche interrotta la preziosa ricerca che, affidata ai laboratori del Centro di conservazione e restauro della Venaria Reale, diretti da Pinin Brambilla Barcilon, aveva portato alla luce affreschi del ‘400 di notevole valore all’interno della ex chiesa di San Marco tra i quali il celebre Albero di Jesse e le storie della vita della Madonna e di Sant’Agostino”.
“La riscoperta di tali affreschi, accompagnata dalle grandi mostre Guggenheim, aveva nobilitato una struttura che, fino a pochi anni fa, veniva usata come mercato coperto per l’ortofrutta e i formaggi, riconsegnando alla città un patrimonio prezioso sotto il profilo artistico e storico” aggiungono i consiglieri che chiedono l’intervento del Comuen affinchè tale patrimonio non vada perduto. “Dobbiamo sapere – concludono – se si ha intenzione, oppure no, di proseguire con i lavori del Centro di conservazione e restauro della Venaria Reale e se al Protocollo del Comune esiste una lettera della Sovrintendenza in cui si parla esplicitamente di possibili danni derivanti dalle precipitazioni atmosferiche all’interno di San Marco, ed in particolar modo dei rischi che starebbero correndo gli affreschi appena recuperati, compreso l’Albero di Jesse”.