La Legge di (in)Stabilità continua a riservare ogni giorno sorprese. Prima era capitato con un testo governativo tanto elettoralistico quanto vuoto di una reale politica di investimento e crescita, dove il deficit spending serviva solo a garantire prebende e non sviluppo. Ma non avevamo ancora fatto i conti con gli emendamenti, specie quelli che arrivano dall’intreccio venefico Partito della Nazione, Patto del Nazareno. Come giudicare infatti quello presentato alla Camera da esponenti di Pd, Area Popolare e Forza Italia riguardante le slot machines se non un agguato alla salute e al buonsenso? Qui non è questione di lobby o di incassi statali da garantire. Si tratta piuttosto della direzione sbagliata su un progetto sbagliatissimo, quello appunto che tutela a nome dello Stato la ludopatia (e gli interessi che giocano, questi sì, alle spalle del tutto). Proporre un premio da 100 a 600 milioni di euro ai Comuni che metteranno più macchinette sul loro territorio è vergognoso. Bisogna dire NO a questo perverso modo di garantire risorse alle casse pubbliche, impedendo al contrario agli enti locali di stabilire regole più severe contro le sale giochi. Un vero azzardo, sulla pelle delle persone.
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