A seguito del dibattito del 26 ottobre avvenuto in Consiglio comunale, il gruppo consiliare di Vercelli Amica esprime alcune considerazioni e chiede, se possibile, chiarimenti in merito a questa amministrazione e in particolare al neo assessore all’Ambiente Emanuela Broglia.
Tra le cose a noi poco comprensibili rimangono il comportamento e i motivi per i quali l’amministrazione, dopo nemmeno due anni, ha deciso di non avvalersi più delle ricerche dei componenti OSAV, Lucio Antonio Palin e Christian Salerno, nonostante avesse costituito essa stessa l’Osservatorio Ambientale, in convenzione con la Lilt e l’Ordine dei Medici.
Dal dicembre del 2016, improvvisamente e senza alcun preavviso ai ricercatori OSAV, il sindaco, unitamente alla giunta ha aderito alla costituzione di un tavolo tecnico ambiente-salute con vari enti quali Arpa, ASL e Provincia, nonostante avesse, ripetiamo, già affidato ad OSAV l’incarico di sopperire alle carenze di informazioni sanitarie ambientali che enti preposti non riuscivano a garantire. Ad oggi, tutti noi attendiamo le prime risultanze o perlomeno le attività di ricerca in corso per rassicurare e tutelare la popolazione vercellese, auspicando che non siano un costoso e inutile doppione di quelle già condotte negli anni passati.
Detto questo, al fine di una valorizzazione delle esperienze OSAV, si chiede cortesemente all’assessore Broglia se, per una corretta prassi istituzionale e professionale, abbia provveduto a convocare i ricercatori OSAV. Ciò al fine non solo di una conoscenza personale ma anche di una presa d’atto dei progetti in corso, che potrebbe consentirle di non criticare “tout court” i lavori e le ricerche fatte fino ad oggi, come letto e sentito. Tali ricerche e lavori, come già ricordato da OSAV nello scorso mese di luglio, risultano pubblicati su riviste scientifiche “referizzate”, e tra queste ricerche, vogliamo ricordare l’atlante di analisi spaziale (finanziato da LILT nel 2011 e 2013) che ha fatto emergere gli “scomodi” incrementi di malattia tumorale nella zona Aravecchia.
Si fa presente che il “tavolo attuale ambiente –salute” comprende esperti e persone che pur nella loro prestigiosa carriera hanno raramente intrapreso studi e ricerche se non in maniera sporadica e certamente non approfondita; significativo è il caso dell’ingegnere nucleare cooptato come consulente ambientale del Comune quando a noi non risulta che Vercelli abbia (anche) un problema di radiazioni. Tale precisazione può sembrare capziosa ma ci spiace dirlo non è così. Sono infatti emerse considerazioni “molto personali”, registrate in commissione ambiente, con le quali questo consulente sostiene che l’inquinamento di Aravecchia sia indotto dal Treno (di quale linea?!?), dal cavalcavia e dalla Roggia dimenticando le ricadute immissive dell’inceneritore (accertate non dall’OSAV ma da Arpa Piemonte di Grugliasco), l’inquinamento del sito Sambonet e più di recente della Polioli.
Cosa dire dell’Amministrazione Forte? I fatti parleranno, gli studi e le ricerche condotte dimostrano che l’attenzione sulle tematiche ambientali e sanitarie non è più esclusiva e monopolio di nessuno. I punti, i luoghi in cui sussistono situazioni manifeste di rischio ambientale a Vercelli sono sotto gli occhi di chi vuol vedere. Solamente con un confronto libero da pregiudizi e faziosità si può operare per il bene della salute pubblica e per il miglioramento del nostro ambiente circostante.
Le firme
Enrico De Maria Maurizio Randazzo Stefano Pasquino
www.vercelliamica.org