Nel 2023 spesi dagli italiani 136 miliardi per il gioco d’azzardo. Più di 47 milioni di euro puntati a Vercelli nel gioco d’azzardo online nel solo anno 2022. Ogni abitante della città di Vercelli tra i 18 e i 74 anni si è giocato 1.451,08 euro. Il monte puntate virtuale dell’intera provincia di Vercelli supera
Torna a suonare l’allarme gioco d’azzardo. Dopo la contrazione causata dalle restrizioni della pandemia, è stato registrato un nuovo boom di spesa. Lo certificano i dati nazionali relativi al 2022, che riportano la cifra di 136 miliardi di euro: è la più alta di sempre. Tra il 2017 e il 2021, in Piemonte, il gioco
Nel 2018 in Italia si sono giocati quasi 107 miliardi di euro. Ma se i più ricchi restano sui giochi tradizionali, sono i più poveri a dedicarsi a scommesse e slot-machine. I risultati di uno studio sugli effetti distributivi del gioco d’azzardo. Il boom dell’azzardo Secondo gli ultimi dati dell’Agenza delle dogane e dei monopoli,
“La regolamentazione sperimentale del gioco legale sul territorio” sarà al centro di un seminario informativo che si terrà il prossimo 26 settembre nella sede di ANCI Piemonte, in Via Maria Vittoria 12 a Torino.Nel corso del seminario verrà presentato l’applicativo denominato SMART (Statistiche Monitoraggio e Analisi della Raccolta Territoriale del gioco fisico), realizzato dell’Agenzia delle
Va nel verso giusto la misura del divieto della pubblicità e sponsorizzazioni del gioco d’azzardo contenuta nel decreto dignità. È un passo importante che contribuisce al riconoscimento e tutela della salute pubblica, perché il gioco d’azzardo fa male a tutti e la pubblicità ne aumenta il consumo. Infatti la pubblicità è senza dubbio funzionale a
In arrivo un giro di vite sulle slot machines con i nuovi orari imposti dall’ordinanza firmata oggi dal Sindaco, che derivano anche da una mozione approvata nello scorso luglio in Consiglio comunale. In pratica in città sarà vietata l’accensione delle slot e dei giochi elettronici che erogano premi in denaro dalle 14 alle 16 e
Vietato giocare. Eppure continuano a farlo tutti. Un anno di ordinanze, limitazioni, leggi, trattative, cortocircuiti istituzionali, si chiude con una constatazione: è cambiato tutto e, al tempo stesso, non è cambiato nulla. L’Italia gioca come prima, certe volte anche di più. Incurante di uno Stato come minimo ambiguo, che per la prima volta ha inserito