Entro il 2020 l’Unione europea dovrà dotarsi di un’efficiente e capillare rete di distribuzione dei carburanti alternativi per ridurre la dipendenza dal petrolio e tagliare le emissioni di gas serra. In Italia, in particolare, dovranno essere costruiti almeno 72 mila punti di ricarica per i veicoli elettrici. E’ quanto prevede la proposta di direttiva approvata a larga maggioranza (30 voti a favore e 7 contrari) dalla commissione Trasporti del Parlamento europeo che ora sarà al centro di un negoziato con il Consiglio.
Il testo prevede requisiti e obiettivi minimi obbligatori entro il 2020 per la realizzazione in ogni Stato membro di un numero minimo di punti di ricarica per veicoli elettrici e di rifornimento per veicoli a gas naturale e idrogeno. La direttiva propone inoltre standard unici per i punti di ricarica delle auto elettriche, in modo da favorire lo sviluppo di una rete uniforme. L’Italia è il Paese Ue che dovrà costruire il maggior numero di punti di ricarica per i veicoli elettrici dopo la Germania (86 mila) e davanti a Regno Unito (70 mila) e Francia (55 mila).
L’obiettivo è di arrivare a un accordo tra le istituzioni Ue entro la primavera del 2014, quando scadrà il mandato dell’attuale Europarlamento.