PREMESSO che
– a seguito di una interrogazione presentata a luglio 2014 su come l’Amministrazione comunale di Vercelli intendeva affrontare il problema delle scorie nucleari sul territorio vercellese, in data 18 settembre 2014 il Sindaco ha risposto: “considerato che il sito SOGIN non è localizzato sul territorio cittadino e che la gestione delle scorie e dei rifiuti radioattivi non necessariamente coinvolgerà il territorio comunale, l’Amministrazione – qualora si rendesse necessario provvedere in merito – adotterà tutte le misure del caso, previste e concordate con le competenti Prefettura e Provincia di Vercelli, Arpa e gli eventuali, ulteriori soggetti cointeressati”.
OSSERVATO che
– una soluzione adeguata per la gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi italiani è attesa da lungo tempo e con favore sono dunque da accogliersi i criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale, e relativa relazione illustrativa, che l’ISPRA, nell’ambito delle funzioni e compiti di autorità di regolamentazione competente per la sicurezza nucleare e la radioprotezione, ha reso noti ai primi di giugno;
– si tratta dei requisiti che fanno rientrare o escludono un luogo dall’elenco dei siti potenzialmente adatti a ospitare il deposito nazionale unico delle scorie nucleare e tra i requisiti di esclusione ci sono le aree fluviali, fino alla fascia C, in cui rientrano Trino e Saluggia;
– il 10 ottobre sul giornale LA STAMPA è stato pubblicato il seguente articolo: “Alla Fermi saranno ricostruiti i depositi temporanei di scorie” – la Sogin ha avanzato l’ipotesi di abbattere i depositi esistenti e di ricostruire ex novo altri due. Dei nuovi progetti di Sogin si è parlato in data 9 ottobre in una riunione che si è svolta presso la Direzione Ambiente della Regione Piemonte.
– Nel documento SOGIN depositato presso il Municipio di Saluggia il 22 gennaio 2015, “Impianto EUREX – Istanza di disattivazione” viene raccontato di fatto il nuovo piano industriale di SOGIN, che soppianta i precedenti e contiene elementi inediti, che chiamano “nuove volumetrie” che non sono altro che nuovi depositi, di cui non si era mai parlato, oltre al raddoppio del Deposito Nucleare D2 ora in costruzione a 2 campate, che sarà portato a 4 campate (circa 40.000 m3). Un piano industriale che consolida definitivamente la presenza delle scorie nucleari a Saluggia e che segnerà il destino del nostro territorio in modo irreversibile. In un’area esondabile, inedificabile, indifendibile verso eventi naturali così come verso eventi intenzionali.
INTERROGANO
il Sindaco e l’Assessore competente per sapere come l’Amministrazione comunale di Vercelli intenda intervenire per evitare che i due depositi di Trino e Saluggia diventino il deposito nazionale definitivo, tenuto conto che il territorio vercellese è particolarmente a rischio e in caso di incidenti sarebbe coinvolta anche la città di Vercelli.
Ascolta l’intervento di stefano Pasquino in Consiglio Comunale