Passo avanti per il Deposito nazionale nucleare destinato ad accogliere circa 90mila metri cubi di rifiuti radioattivi da smaltire. Attesa dall’anno scorso, è stata pubblicata dall’Ispra la ‘Guida tecnica’ che contiene 15 criteri di esclusione delle aree su cui potrà essere costruito il deposito all’interno di un Parco tecnologico.
Nella Guida, l’Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca ambientale, che dipende dal ministero dell’Ambiente, dice no ad aree vulcaniche attive o quiescenti, a località che si trovano a 700 metri sul livello del mare o ad una distanza inferiore a 5 chilometri dalla costa; sono escluse le aree a sismicità elevata, a rischio frane o inondazioni e le ‘fasce fluviali’, dove c’è una pendenza maggiore del 10%, escluse le aree naturali protette, che non siano ad adeguata distanza dai centri abitati, quelle a distanza inferiore di un chilometro da autostrade e strade extraurbane principali e ferrovie.
“In base ai criteri dell’Ispra, – ha commentato Stefano Pasquino – sulla carta Saluggia e Trino sono esclusi dai siti adatti a ospitare il deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Il sospetto è che nessuno ha il coraggio ora di indicare Saluggia e Trino come deposito unico, ma basta lasciare semplicemente tutto come si trova”